mercoledì 20 gennaio 2016

SPOLETO: L'ECOMOSTRO VA DEMOLITO!

Ricordate l'ecomostro di Spoleto (Umbria)?
Se ne torna a parlare dopo che la Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi fatti e conferma la decisione di demolirlo. 
Una bella vittoria per i cittadini spoletini che si mobilitarono in forze contro la sua costruzione.
L'ecomostro di Spoleto è quella colata di cemento di 14 mila metri cubi costruiti a ridosso del centro storico, addirittura dentro le storiche mura, sono i cosiddetti Palazzi della Posterna.
Si tratta di due edifici a quattro e cinque piani, con posti macchina nel piano scantinato e accesso da un’apposita rampa, il tutto edificato in zona sottoposta a vincolo paesaggistico.
L'obrobbrio fu oggetto di una lunga battaglia popolare e ambientalista, forti erano state le proteste degli spoletini per la difesa del loro centro storico, e contro l'assurda cementificazione di una zona che il comune avrebbe dovuto proteggere dagli assalti speculativi.
Nella primavera 2007 la città di Spoleto si era riversata in piazza contro quella costruzione assurda, mostruosa.  
Dentro quel movimento composito militavano alcuni giovani anarchici spoletini che saranno poi arrestati con un impianto accusatorio ridicolo.
L'obiettivo era chiaro: stroncare la battaglia popolare eliminando la testa del movimento.
Oggi possiamo cantare vittoria. 
La Cassazione ha confermato che l'ecomostro va demolito e ha condannato
in via definitiva, a quattro mesi per abuso edilizio e 22 mila euro di multa, i costruttori Rodolfo Valentini e Francesco De Megni, gli architetti Giuliano Macchia e Alberto Zanmatti, i dipendenti comunali Giuliano Mastroforti e Paolo Gentili.
Nelle motivazioni della sentenza si legge:
 «...i palazzi della Posterna sono interamente abusivi perché realizzati sulla base di un permesso a costruire unico e illegittimo....il ripristino dell’assetto territoriale e urbanistico violato può essere garantito soltanto dall’abbattimento totale del fabbricato, realizzato globalmente senza permesso a costruire e privo di porzioni interessate da sanatoria successiva»
La sentenza sarà inviata per l’esecuzione al tribunale di Spoleto, il giudice dovrà definirne tutti i dettagli.
 

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