lunedì 28 luglio 2014

PERUGIA: SPLENDIDA MANIFESTAZIONE.

Perugia, 26 luglio 2014, "Gaza Vivrà!"
Gaza Vivrà

Combattiva, intensa e sentita la manifestazione svoltasi sabato pomeriggio in centro a Perugia. 

Folta la partecipazione delle comunità palestinese e islamica di Perugia. 

La manifestazione era per protestare contro un'aggressione che ha fatto più di 1000 morti palestinesi e oltre 5000 feriti, e per chiedere la fine del massacro e
dell'assedio di Gaza,
l'apertura dei valichi per far passare viveri e medicinali indispensabili ai civili della Striscia, chiedendo che il governo italiano, l'Unione europea e la comunità internazionale si adoperirono affinché Israele accetti e rispetti queste richiese sacrosante.

Per le vie del centro perugino hanno sfilato assieme, gli uni accanto agli altri, palestinesi, la comunità islamica, italiani, cristiani, i bambini e le donne, tutti indossando la kefiah e sventolando le bandiere palestinesi. Un grosso striscione, dietro al quale si accalcava la folta comunità palestinese, apriva il corteo e recitava: «Gaza vivrà. Palestina libera», subito dopo una lunga bandiera palestinese portata dai manifestanti e per chiudere uno striscione con su scritto: «Il popolo italiano a fianco di quello palesinese».

Appassionati gli interventi dal microfono, in cui si chiedeva a tutti i perugini, intenti nei loro svaghi di un normale sabato pomeriggio, di unirsi al corteo, di non voltare le spalle alla sofferenza del popolo palestinese, di aprire finalmente gli occhi sulla verità del conflitto in corso, senza lasciarsi ingannare dalle bugie dei media di regime, che bollano come terrorista  la legittima Resistenza palestinese e mostrano Israele come vittima, dimenticando completamente che lo Stato ebraico di Israele è lo stato invasore, occupante, che si è macchiato di crimini di guerra e contro l'umanità, al solo scopo di saziare la sua sete colonialista.

E si è commossa la giovanissima italo-tunisina che leggeva il lungo elengo dei bambini che hanno perso la vita per mano dei sionisti ebraici. Bambini che hanno un nome, bambini di pochi mesi, bambini che sono stati colpiti mentre giocavano, pur circondati dall'orrore.


L'imam Abdel Khader, in qualità di rappresentante della comunità islamica di Perugia ha sottolineato che i palestinesi, colpiti dai voleri del Sionismo, sono stati scacciati dalla loro terra e da oltre 60 anni, dalla Nakba, combattono per il ritorno a casa, per il riconoscimento dei loro diritti, per l'autodetermninazione del loro popolo.

E' intervenuta anche una donna palestinese, chiedendo come potranno tutte le madri far crescere i figli, i bambini che assistono a violenze inaudite, che vedono morire i loro genitori, i fratelli, che non possono giocare. Quale speranza per loro? Quale futuro per il popolo palestinese, se i bambini stessi sono bersaglio delle bombe di Israele?

Un minuto di silenzio è stato osservato per tutte le vittime e i martiri della Resistenza.
A conclusione, la Marcia della Dignità ha chiesto a gran voce il ritiro immediato dell'ambasciatore italiano in Israele, ha ringraziato il consigliere regionale Orfeo Goracci, Comunista Umbro e l'assessore regionale di Rifondazione Comunista  Stefano Vinti  per la significativa presenza. Infine ha augurato una buona fine di Ramadan e ringraziato tutti i convenuti, per il coraggio dimostrato nel partecipare ad una manifestazione che oltre a mostrare vicinanza umana e solidarietà al popolo palestinese, ha avuto il coraggio di sostenere i suoi combattenti, sottolineando ancora una volta la differenza fra i combattenti palestinesi e l'esercito aggressore di Israele.

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