sabato 8 marzo 2014

PERUGIA: PERCHE' ABBIAMO CONTESTATO LA BOLDRINI

Ieri mattina Laura Boldrini era a Perugia, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università per stranieri. A parte la servile corte dei miracoli di politicanti, notabili e amministratori locali, e tenendo conto delle strette misure di vigilanza adottate dagli apparati di sicurezza dello Stato, la Presidente del parlamento è stata accolta da diverse e disunite voci dell'opposizione sociale. 
C'erano gli insegnanti precari della stessa Università per stranieri, c'erano i Cobas scuola, alcuni studenti dell'Udu, ed infine il nostro presidio, di Marcia della Dignità e Movimento 9 dicembre. 

Davvero scandalosa l'assenza del Movimento 5 Stelle!
Noi abbiamo esposto uno striscione (vedi la foto) con su scritto: "Questa è la vostra democrazia. Boldrini Via", con accanto raffigurata la ghigliottina. 
Noi non eravamo in tanti, gli altri tre gruppi ancora meno di noi. Ma almeno il nostro presidio ha fatto un gran baccano e la "Signora Ghigliottina" ha dovuto udire le nostre grida di protesta. Al suo arrivo e alla sua partenza è stata accolta, in riferimento al decreto salva-banche, da Lei fatto adottare con atto d'imperio il 30 gennaio scorso, dallo slogan "Boldrini, Boldrini, ardacce li quattrini".

Non nascondiamo affatto che eravamo in pochi. Deplorevole poi che le deboli forze dell'opposizione sociale si siano presentate divise all'appuntamento. I cittadini di Perugia se ne sono fregati, non solo della visita della Boldrini, ma anche del nostro appello alla protesta. Il deliberato silenziamento dei media locali è certo un fattore che spiega molte cose, ma non spiega tutto. Qui ci sono di mezzo i nostri limiti da una parte e, dall'altra, il clima politico generale, segnato dal soffocante pessimismo generale. Non ci illudiamo che la nostra tenacia e le nostre azioni di protesta siano sufficienti a ribaltare questo clima, che da soli si sia in grado di convincere i cittadini ad uscire dal senso di impotenza. 

Ma il disinteresse della cittadinanza non giustificherebbe la nostra inazione. Un piccola protesta è sempre meglio di niente protesta. Noi teniamo accesa una piccola fiaccola e continueremo a tenerla accesa perché sentiamo che questo clima triste è destinato presto e improvvisamente a cambiare.


Durante il presidio di protesta, durato dalla nove e trenta alle quattordici, alcuni nostri attivisti si sono succeduti al megafono leggendo questo testo a spiegazione delle nostre ragioni:
 

«Il presidente della Camera, Laura Boldrini, ha avuto la faccia tosta di difendere la scelta di applicare la cosiddetta “ghigliottina”, ovvero l’atto d’imperio con cui ha assassinato l’opposizione in Parlamento pur di far passare il vergognoso decreto del Governo sul Bankitalia.

Sentite cosa ha detto il 1 gennaio scorsola signora Boldrini:

"Sento di avere fatto la cosa giusta” afferma “ nel rispetto dei principi costituzionali e degli interessi dei cittadini. Ed ha aggiunto: “C'è chi ha obiettato che lo strumento non era mai stato usato nei lavori della Camera. È vero, alla Camera non era mai stato usato ma perché le opposizioni avevano saputo fare cambiare idea ai governi".

Come se non bastasse, con inqualificabile cinismo, la Boldrini ha affermato che l’eventuale decadenza del Decreto avrebbe, citiamo, “… avuto, tra l’altro, anche la disastrosa conseguenza di costringere gli italiani a versare la seconda rata dell’Imu sulla prima casa”.

La Boldrini si è dunque prestata a difendere il trucco del governo Letta, quello per cui, pur di far passare il Decreto salva-banche e di ingannare i cittadini, il governo aveva ficcato, all’interno del Decreto, anche la sospensione della seconda rata della famigerata tassa sulla casa IMU. Tassa che è stata in questi giorni sostituita da un’imposta ancor più gravosa, la cosiddetta “TASI”. Vergogna!

Il tutto con l’avallo di Napolitano il quale, proprio lui, aveva più volte condannato la prassi dei decreti-omnibus in cui si mette dentro tutto e il contrario di tutto.

Per le banche si può ben chiudere non un occhio ma due.

Ma cosa è cambiato col Decreto su Banca d’Italia. Esso riordina l’assetto proprietario della Banca centrale (che oramai può solo prendere ordini dalla Bce) , che pur essendo un ente di diritto pubblico è in mano a banche private, come Unicredit e Banca Intesa. Il decreto ha stabilito la rivalutazione del capitale di Banca d’Italia portandolo dai 156 mila euro a 7,5 miliardi. Chi ci guadagna da questo riassetto? Banche e banchieri privati, le cui quote lieviteranno grazie al trucco contabile. E chi sborserà questa montagna di soldi? Ovviamente lo Stato.

La signora Boldrini si è quindi resa complice di un vero e proprio crimine economico: aver avallato l’atto di un governo che mentre con l’austerità affama mezza Italia, va a finanziare le banche d’affari (che poi non danno un soldo a chi ne ha davvero bisogno).

Per questo noi gridiamo che la Boldrini è persona non grata!»

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